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In questa autobiografia - scritta nel 1993, quando sciolse la DC e fondò il nuovo Partito Popolare - Mino Martinazzoli, uno dei protagonisti della storia italiana degli ultimi decenni, si racconta con la sobrietà che ne ha sempre caratterizzato lo stile. Il romanzo di formazione, intimo e non svelato, si intreccia con la riflessione "inattuale" sulle ragioni possibili della politica, che «se vuol pretendere di governare con giustizia, equilibrio ed efficienza, deve fare i conti con i propri limiti, con la propria modestia: deve evitare il troppo di politica».